LA TAVOLA DI GESU'
La convivialità della tavola è uno dei tratti caratteristici dello stile del Signore. Gesù desiderava mettersi a tavola e pranzare con le persone con cui entrava in relazione. A tavola conversava con facilità, stringeva amicizia, accettava le discussioni (Lc. 22,24). Stare a tavola per Gesù era un segno, una parabola vissuta nel significato della sua stessa missione (lo stesso appellativo con cui si presentava, cioè il "buon pastore", sta per colui che dà il "pasto buono").
E siccome questo avveniva abitualmente, i nemici di Gesù finivano per chiamarlo "un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori" (Lc. 7,34; Mt. 11,19). La verità invece andava colta nell'abbondanza dell'amore di Gesù, che sa accogliere, che accetta di stare a tavola gioiosamente per festeggiare, che vuole mostrare la sua capacità di empatia e di amicizia verso tutti, nessuno escluso.
Ed è proprio Gesù per primo che dà l'esempio di "stare a tavola, in mezzo a loro, come colui che serve (Lc. 22-27)
IL BON TON A TAVOLA E' UN ATTO D'AMORE!
IL RISPETTO RECIPROCO
Il rispetto e l'educazione passano dai piccoli gesti, da abitudini quotidiane che fanno sempre molto bene....
"La buona educazione familiare è la colonna vertebrale dell'umanesimo... In questa missione educativa, fatta di reciprocità di doveri tra genitori e figli, anche la comunità cristiana deve dare il suo sostegno... Questa irradiazione può fare autentici miracoli"(Papa Francesco)
OGGI APPARECCHIO IO!
FILASTROCCA
La forchetta è la regina
Ce l’abbiamo spesso in mano,
vuol star larga e comodina
e a sinistra la mettiamo.
Tovagliolo sulle gambe
per non fare un bel disastro.
Lo mettiamo un po’ piegato
A sinistra dopo il pasto.
Il bicchiere in alto a destra
Se sei bravo lì ci resta,
tu lo prendi con la mano
e lo fai tornar pian piano.
Il coltello ed il cucchiaio
Che inizian con la C,
stanno proprio appena sotto
al bicchiere con la B.
Mai qui i gomiti ci stanno,
con le mani non far danno.
Appetito e compagnia
Buona pappa in allegria!