L'IMPORTANZA DEL GIOCO (di Massimo Baù - Leader TGS, Donboscoland)
Per il ragazzo il gioco è una cosa seria, equivale al lavoro per l’adulto e ognuno impara a giocare “seriamente” fin dai primi giorni di vita. Il compito di noi educatori è quello di trasformare il Play in Games, cioè passare dal gioco individuale del ragazzo ancora alla scoperta degli strumenti e delle sue potenzialità, al gioco di squadra che introduce un nuovo elemento, “l’altro” con cui interfacciarsi e condividere l’esperienza del gioco. Nel gioco il ragazzo è (o meglio il gioco deve permettere che egli sia) libero, disinibito, spontaneo. Se lo valutiamo in questo modo, ecco che il gioco diviene uno strumento formidabile nelle mani dell’educatore per scoprire ed evidenziare pregi e difetti del ragazzo. “Tutto per gioco ma nulla per gioco”. Il gioco non è mai un fine, non è fine a se stesso. Il gioco, allora, diviene uno strumento per sviluppare lo spirito di osservazione, la lealtà, la pazienza e la tenacia, la padronanza di sé, lo spirito di squadra, l’obbedienza alle regole. Il gioco è parte del programma educativo, in esso c’è un progetto per ogni ragazzo che in quel momento sta giocando. Se nell’attività che state facendo qualche ragazzo non sta facendo nulla, avete sbagliato gioco.
Il gioco è un’attività fondamentale, indispensabile per la crescita e lo sviluppo
del ragazzo.
Nel gioco il ragazzo prende coscienza del proprio corpo, dei propri limiti e delle proprie possibilità, anche le più nascoste. In un clima di trasparenza il ragazzo “tira fuori” la sua vera personalità, ciò che veramente è (“nel gioco si conoscono i ragazzi”, diceva Don Bosco), libera tutte le sue passioni. Attraverso il gioco costruisce rapporti con coetanei, impara a stare con gli altri, assume liberamente un ruolo di rispetto nei confronti del gruppo di cui fa parte. Il gioco è educazione.
Per
il ragazzo il gioco è vita: come vive il gioco così si atteggia di fronte alla
vita (occorre allora insegnargli a giocare bene).
Attraverso
il gioco il ragazzo fa suoi i grandi ideali della vita: la lealtà, la
generosità, l’onestà, ecc.
Attraverso
il gioco il ragazzo accresce lo spirito di sacrificio, lo spirito di
squadra, il gusto dell’impegno, la capacità di iniziativa, l’assunzione del
rischio.
Il
gioco favorisce lo sviluppo della fantasia,
della creatività, dell'espressione, della
comunicazione del ragazzo.
Il
gioco non è un “riempitivo” della giornata. Va
quindi ben preparato ed organizzato. Davanti
alla serietà dell’organizzazione il ragazzo
prenderà con impegno e partecipazione
l’attività.
Il
ragazzo che non gioca avrà certamente più
difficoltà nella vita e meno mezzi per superarle.
Raccolta di appunti e materiali sull'animazione Fonti: siti Donboscoland, Qumran e Grest.it, uniti all’esperienza di alcuni Leader del TGS Eurogroup. (Massimo Baù - mamo@donboscoland.it) TGS Eurogrup - MGS TRIVENETO LO SCRIGNO DEI GIOCHI 1 LO SCRIGNO DEI GIOCHI 2 | GIOCHI DI ACCOGLIENZA TANTO PER COMINCIARE ... GIOCHI DI RITMO (integrazione e autostima) RITMO E CREATIVITA' GIOCHI CILIEGIA-BANANA-MELA (da 10, 20 e 30 minuti) QUESTIONE DI TEMPO... | UN PO' DI GIOCHI (Convocazione Internazionale RNS Rimini 2000) Un pò di giochi… Un pò di teatro… Un pò di favole… Un pò di canti del R.n.S. per i bambini… Un po’ di Meetings… DI TUTTO UN PO' (Fonti: www.rns-emiliaromagna.it) |